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LE CARTE DA GIOCO

35,00 29,75

Storia e Mistero

ISBN:978-88-87666-29-8

Autore: Salvatore Spoto
Prefazione: Silvan
Pagine: 183
Illustrazioni: 60 Riproduzioni di quadri dal Caravaggio a Monet, dai Fiamminghi all’800 Veneziano e antiche carte da gioco -Collezione Archivio Arienti
Formato in cm: 21 x 26
Prezzo: €35.00
Rilegatura: cartonata con sovraccoperta
Lingua: italiano

 

COD: 29 Categoria:

Descrizione

Le Carte da Gioco

“Tutti sappiamo cosa sono le CARTES A JOUER: ma molti ignorano il velo trasparente e affascinante di cui sono avvolte. L’aura di mistero e di arcano che esse propagano dai tempi più remoti, e che trasmettono attraverso sensazioni piacevoli a chi le tiene in mano anche solo un istante. Storici di vaglia come W. Gurney Benham, Roger Tilley, C. Perry Hargrave e Sylvia Mann sono concordi nel sostenere che le origini della loro ‘nascita’ sono ancora oscure. Basta pensare che S. Bernardino da Siena nel 1423 dichiarava che erano state inventate dal diavolo.” dalla Presentazione di Silvan.

Le Carte da Gioco accompagnano le vicende decisive e quelle in apparenza minori delle società, piegandosi agli usi più disparati, spesso diversi dal gioco vero e proprio. Per tutto il Medioevo ed il Rinascimento, ma anche oltre i mazzi raccontano leggende, tramandando fatti, personaggi storici, illustrano le leggi della matematica, propagano idee e precetti morali correnti. Allo stesso tempo semi e figure offrono da millenni un accesso immediato all’ignoto e all’ arcano. In un viaggio dalla preistoria a Marco Polo, dalla Rivoluzione Francese al Rinascimento parlare di carte significa parlare di tutto, e in particolare del gioco e della storia, della numerologia e della divinazione, dell’azzardo e del calcolo della virtù, della perdizione e di molto altro ancora . Attingendo al repertorio iconografico, in gran parte inedito, di una delle più importanti collezioni private europee, questo libro ci introduce in un mondo il cui enigma originario, scopriremo, rimane intatto. Nate forse in India, forse in Cina, come strumento di commercio col divino, le carte arrivano in Occidente intorno al Mille, per vie tuttora sconosciute. Da subito, il loro è un destino doppio, scisso tra la permanenza di poche figure e la vertigine di significati e di interpretazioni che da esse si sprigionano. Le carte accompagnano e documentano le vicende decisive e quelle in apparenza minori delle società, piegandosi agli usi più disparati, spesso diversi dal gioco vero e proprio. Per tutto il Medioevo e il Rinascimento, ma anche oltre, i mazzi raccontano leggende, tramandano fatti e personaggi storici, illustrano le leggi della matematica, propagano idee e precetti morali correnti. Nel farlo, riflettono i mutamenti, le invenzioni, i capricci dello stile, diventando un inesauribile serbatoio di immagini, cui può attingere chi voglia ripercorrere, da un angolo visivo inusuale, i sinuosi tragitti dell’arte e del gusto. Ma semi e figure conservano, nei secoli, anche un loro lato notturno, meno familiare, che questo libro in molte sue parti rievoca. Fornendo da millenni un accesso immediato all’ignoto e all’arcano, hanno a che fare con la predestinazione e l’imprevisto, col desiderio di scrutare e conoscere il futuro, e con la tentazione spesso insopprimibile di affidare tutto al caso, all’azzardo di un’ultima partita.

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