Descrizione
Sui sentieri pescosi
Il titolo del libro Sui sentieri pescosi, si rifà specificatamente ad un verso dell’Odissea dove Nestore narra a Telemaco il suo ritorno da Troia con Diomede e Menelao. Questa raccolta delle parti marinare dell’Odissea è dedicata ai lettori che vogliano avvicinarsi ad Omero (o, se si preferisce, al poeta dell’Odissea) nel modo più naturale. Lettori, che come l’autore, amino il mare e vogliano sfogliare queste pagine, magari veleggiando al sole tra le isole Ionie o negli altri luoghi da sempre ascritti alla leggenda di Ulisse. Lettori più giovani, che studino i “classici” e desiderino approfondire l’argomento in modo semplice e piacevole.
“Le imbarcazioni che ci interessano erano pontate solo all’estremità mentre nell’interno (‘nella concava nave’) sedevano, l’uno dietro l’altro, i rematori, su banchi che dovevano essere ben solidi sia per sopportare il peso, sia in quanto rappresentavano un importante elemento strutturale dello scafo. Nello spazio sotto i bagli, a prua e a poppa, era possibile stivare le derrate, mentre al centro – in assenza di un pagliolato sopra la sentina – era inevitabile il trafilare ed il ristagno di un po’ d’acqua. La propulsione era assicurata, oltre che dai remi, da una vela quadra. Una sola.” dal capitolo La nave omerica.